Troppe proteine affaticano fegato e reni?
I rischi di una dieta iperproteica
– di Giacomo Passarini –
Troppe proteine fanno male?
Nel mondo della nutrizione, le diete iperproteiche spesso suscitano un dibattito acceso e opinioni contrastanti. È cruciale quindi fare ordine sui fatti per comprendere appieno gli effetti di un apporto proteico esagerato sul nostro corpo. Un argomento in particolare merita attenzione: l’impatto delle diete ricche di proteine sui reni e sul fegato.
Diciamo subito con chiarezza che è una convinzione comune che un’elevata assunzione di proteine possa mettere sotto stress i nostri organi interni, portando a problemi come l’insufficienza renale o epatica.
È importante sottolineare che, negli adulti sani, le diete iperproteiche non rappresentano necessariamente una minaccia per la funzionalità renale o epatica. I reni sono organi straordinariamente adattabili e possono gestire una vasta gamma di apporti proteici senza problemi (“è il loro lavoro”, come si suol dire).
Tuttavia, è fondamentale considerare che in individui predisposti a condizioni renali o epatiche e con condizioni affermate preesistenti come principi di insufficienze renali, un’eccessiva assunzione di proteine potrebbe rappresentare un rischio aggiuntivo. In questi casi, è essenziale consultare un professionista sanitario come un medico o un nutrizionista prima di apportare cambiamenti significativi alla propria dieta.
L’insufficienza renale non è l’unico problema:
Una conseguenza meno nota delle diete iperproteiche è il loro potenziale impatto sull’equilibrio del calcio nel nostro corpo. L’aumento dell’assunzione di proteine può innescare un processo di acidificazione, che l’organismo cerca di neutralizzare mediante l’uso di riserve di calcio dalle ossa.
Questo fenomeno può aumentare il rischio di osteoporosi e fratture ossee, soprattutto nelle persone anziane o in coloro che già presentano una densità minerale ossea compromessa.
Le diete iperproteiche possono anche predisporre alla formazione di calcoli renali in individui geneticamente suscettibili. L’eccesso di proteine può aumentare la concentrazione di calcio, ossalati e acido urico nelle urine, favorendo la cristallizzazione e la formazione di calcoli.
In conclusione…
In conclusione, mentre le diete iperproteiche non portano automaticamente a danni ai reni o al fegato in individui sani, è importante considerare gli effetti a lungo termine sulla salute ossea e renale.
Bilanciare l’assunzione di proteine con una dieta ricca di frutta, verdura e fonti di calcio può contribuire a prevenire i rischi associati a un eccesso di proteine. Ancor prima di questo, è importantissimo fare affidamento su un professionista sanitario che valuti e consigli un corretto apporto proteico quotidiano, all’interno di una dieta sana e fatta su misura per noi.
Dopo le feste: e ora che si fa?
Ritrovare l’equilibrio e le abitudini salutari senza privazioni
– di Giacomo Passarini –
È passata anche l’Epifania, che tutte le feste si porta via. C’è chi ha festeggiato in grande stile e chi ne ha approfittato per allungare i festeggiamenti di Natale e trovarsi a brindare con famiglia, amici e colleghi anche nei giorni successivi.
Le feste vanno onorate e questo periodo dell’anno ci deve portare serenità e permetterci, quando possibile, di passare del tempo coi nostri cari. A volte, però, capita di esagerare e di tendere a squilibrare il nostro stile di vita sano anche in seguito.
Tante cene abbondanti, colazioni con resti di panettoni di tutti i gusti e una ridotta attività fisica possono farci acquistare peso sulla bilancia.
Cosa fare quindi?
Prima regola: non preoccuparti! Un aumento di peso non è un problema, ma dobbiamo riconoscere cosa non è salutare per il nostro fisico e come riprendere le abitudini sane che ci permettono di mantenere uno stile di vita equilibrato e soddisfacente, senza privazioni o restrizioni.
Ricorda:
- Riprendi gradualmente la tua routine
Non sovrapporre le abitudini. Il tuo fisico, ma soprattutto la tua mente, possono essersi adattati a pasti più abbondanti o più frequenti: ripristina la consapevolezza delle dimensioni delle porzioni giuste per te, per evitare sovraccarichi digestivi e favorire una gestione più equilibrata delle calorie.
- Evita diete “fai da te”
Ridurre drasticamente le calorie, rinunciare a molte categorie di alimenti o adottare regimi alimentari sbilanciati non è la soluzione e molto spesso fa più male che bene. Affidati ad un professionista della salute per riprendere in mano il tuo equilibrio alimentare.
- Diminuisci il consumo di dolci e bevande zuccherate
Troppi zuccheri semplici e cibi ipercalorici, come i dolci e le bevande zuccherate, non solo possono farci ingrassare facilmente, ma aumentano lo stato infiammatorio e ci allontanano in generale dal benessere psicofisico. Prova a ridurre questo tipo di alimenti e a scegliere delle alternative, come yogurt al naturale con frutta fresca, tè non zuccherato e tisane.
- Elimina l’alcol
Purtroppo non c’è molto da aggiungere: le bevande alcoliche contribuiscono ad uno stile di vita poco salutare, ci infiammano e apportano calorie in eccesso senza apportare nutrienti utili al nostro organismo.
- Non dimenticarti della verdura
Importantissima, sempre. Mangiane il più possibile ai pasti principali e anche negli spuntini se ti va. Ci idrata, ci fornisce tante fibre, vitamine e minerali, inoltre ci sazia e alleggerisce il carico di zuccheri e grassi che l’organismo assorbe durante i pasti.
- Aumenta (anche gradualmente) l’attività fisica
Riprendi l’attività fisica se l’hai interrotta e torna ad aumentarne l’intensità se l’avevi diminuita. Ritornare alla routine quotidiana o settimanale integrando in una corretta dieta anche l’attività fisica è fondamentale per rimettersi in forma e stare meglio con sé stessi e col proprio organismo. Inoltre, ci farà bruciare qualche caloria di troppo e migliorerà il nostro stato di salute.
Preferire frutta e verdura di stagione: benefici per noi e per l’ecosistema
– di Giacomo Passarini –
Nell’era moderna, con la disponibilità globale di prodotti alimentari tutto l’anno, spesso dimentichiamo l’importanza di consumare frutta e verdura di stagione. Tuttavia, preferire questi alimenti in base alla loro stagionalità non solo contribuisce alla nostra salute, ma anche a preservare l’equilibrio dell’ecosistema.
Innanzitutto, la frutta e la verdura di stagione sono un’ottima fonte di nutrienti essenziali: questi alimenti, coltivati nel periodo ideale, sono più ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti. Consumarli in stagione ci permette di ottenere una maggiore varietà di nutrienti nel nostro regime alimentare, contribuendo così a mantenere una dieta equilibrata e migliorare la nostra salute.
Ma l’importanza di questa scelta non si limita solo alla nostra nutrizione. Consumare prodotti di stagione aiuta a ridurre l’impatto ambientale. La coltivazione di alimenti fuori stagione richiede l’impiego di serre riscaldate e l’uso intensivo di risorse, come energia e acqua, contribuendo all’innalzamento delle emissioni di gas serra e all’esaurimento delle risorse naturali. Inoltre, le produzioni fuori stagione spesso richiedono il trasporto su lunghe distanze, aumentando ulteriormente l’impronta ecologica.
La scelta di frutta e verdura di stagione promuove anche l’agricoltura locale. Sostenere i produttori locali contribuisce alla creazione di posti di lavoro nelle comunità rurali e riduce la necessità di importare alimenti da altre regioni o paesi. Ciò ha un impatto positivo sulla sostenibilità economica delle comunità locali.
In sintesi, preferire frutta e verdura di stagione è una scelta saggia sia per la nostra salute che per l’ambiente. Ci consente di godere di alimenti più nutrienti, ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura e sostenere le economie locali.
La prossima volta che farete la spesa, prendetevi un momento per considerare l’importanza di scegliere prodotti di stagione: è una piccola azione che può fare una grande differenza per voi e per il pianeta.
L’importanza della prima visita dal Nutrizionista: un passo verso il benessere ottimale
– di Giacomo Passarini –
La prima visita dal biologo nutrizionista rappresenta un cruciale punto di partenza per chiunque desideri migliorare la propria salute e il proprio benessere attraverso una corretta alimentazione. Questo incontro iniziale non è solo un’opportunità per ricevere consigli personalizzati, ma anche per stabilire un solido rapporto di fiducia tra il paziente e il professionista della nutrizione.
Durante questa prima visita, il nutrizionista svolge un ruolo di guida, aiutando il paziente a comprendere l’importanza di una dieta equilibrata e adattata alle proprie esigenze individuali. Attraverso una valutazione approfondita dello stile di vita, delle abitudini alimentari, delle preferenze personali e delle eventuali patologie o allergie, il nutrizionista può creare un piano alimentare mirato e realistico.
Il rapporto di fiducia è fondamentale per permettere al paziente di condividere apertamente le proprie sfide e obiettivi legati all’alimentazione, senza timori o giudizi. Il nutrizionista, a sua volta, offre supporto costante, adattando il piano alimentare man mano che il paziente progredisce.
Inoltre, la prima visita dal nutrizionista è un’occasione per sfatare miti e credenze errate riguardo all’alimentazione. Spesso, il biologo nutrizionista può fornire informazioni basate su evidenze scientifiche, aiutando il paziente a prendere decisioni informate sul cibo e sulle scelte alimentari.
La prima visita consiste in diverse fasi principali:
- Una prima fase di anamnesi, nella quale si discuterà col paziente del suo stile di vita, del suo stato di salute generale e dei suoi obiettivi finali;
- La misurazione dei dati antropometrici quali peso e altezza;
- La determinazione della composizione corporea grazie all’analisi bioimpedenziometrica, che permette in pochi minuti di ottenere dati importanti quali massa magra, massa grassa e acqua totale corporea;
- Una prima bozza del piano nutrizionale personalizzato per il paziente grazie a tutte le informazioni raccolte, che gli sarà inviato il prima possibile per mail con i relativi consigli nutrizionali.
La visita è anche finalizzata alla programmazione di più incontri periodici, per tenere monitorato l’andamento e i risultati ottenuti in base al piano alimentare concordato.
In sintesi, la prima visita dal nutrizionista non è solo un punto di partenza per una dieta più sana, ma è anche un passo verso il raggiungimento del benessere ottimale. Questo incontro iniziale offre un ambiente sicuro per esplorare abitudini alimentari, fissare obiettivi realistici e costruire un solido legame con un esperto che guiderà il percorso di miglioramento della salute attraverso scelte alimentari consapevoli.